Dopo le costruttive collaborazione con David Yow (Scratch Acid, The Jesus Lizar, QUI), gli svizzeri Ventura pubblicano questo nuovo lavoro nel quale continuano a proporre sonorità tratte del miglior indie-rock dei ’90. Nel decimo anno di vita i Ventura suonano fragorosi, rumorosi, ma quà e là hanno momenti melodici funzionali a far smaltire la tensione di brani tirati e sempre pronti ad esplodere.
La tensione, infatti, domina in tutti le nove tracce; che sia esplosiva (“Nothing else mattered”) o che abbia i prodromi dell’apocalisse dei Neurosis (“Intruder”), è sempre ben presente.
Il brano più vicino alle sonorità dei 90s è “Amputess” caratterizzata dall’ambivalenza della sei corde sospesa tra momenti riflessivi ed introspettivi ed altri circolari ed aperti, il tutto dilatato in 11’41’’.
Colpisce, infine, un brano come “Exquisite and subtle” cacofonico ma nel quale permangono momenti shoegaze stranianti. I Ventura si confermano gli alfieri del miglior indie-rock del periodo che è stato caratterizzato da Nirvana, Helmet e Shellac. Che cosa pretendere di più, quando ritrovi questi tre gruppi condensati in uno solo?
autore: Vittorio Lannutti