E’ un disco chiaramente, limpidamente, rigorosamente country-folk il settimo lavoro degli Handsome family, un disco che non offre alcuna gentile concessione alle facili mode commerciali di oggi. Gli handsome family (effettivamente una famiglia, ovvero Brett e Rennie Sparks, direttamente dal Nuovo Messico) vanno diritti per la loro strada, in questo come nei precedenti dischi che li caratterizzano per l’assoluta fedeltà al genere.
Sicché anche in Last Days of Wonder troviamo le sfumature, le delicatezze, i suoni leggeri di una chitarra (prevalentemente acustica) sempre arpeggiata su cui si staglia la voce country di Brett, e i controcanti di Rennie, e le atmosfere di un’America sottovoce, quella stessa che cantavano (e cantano) i vari Tom Waits, Neil Young, Christy Moore, Woody Goothrie. E non è un caso che questo disco si avvalga di collaborazioni importanti come quella di David Coulter dei Pogues, o che si respirino arie ormai dimenticate come quelle di una certa musica che praticamente non c’è più, la musica dei cantastorie, per intenderci.
L’album conferma la prolifica coppia di musicisti anche per i testi come sempre ben confezionati, poetici e quotidiani al contempo. Meritano sicuramente un ascolto approfondito After we Shot the Grizzly, Flapping Your Broken Wings, e soprattutto la (quasi) atipica All the Time in Airports, in cui si fa sentire la chitarra elettrica tirando su un’armonia che ricorda il Bruce Springsteen dei tempi moderni.
Complessivamente, si tratta di un album non certo adatto a tutti: è musica di per sé selezionata, per appassionati del genere, che troveranno però qui di certo parecchio da gustare, e molto da cui potersi lasciar ispirare.
Autore: Francesco Postiglione