La speranza è l’ultima a morire, anche se giace fradicia in tessiture da cowboy. Hope for Men è l’opera seconda dei Pissed Jeans, quartetto dalla Pennsylvania. Per quelli che amano rimanere in superficie non sarà altro che un degno omaggio a Jesus Lizard, Melvins, Black Flag. Per chi invece ha voglia di ammalarsi sul serio e strisciare per terra dal divano al tavolino per bere l’ultimo sorso di whiskey, è ora di infilarsi quei jeans pisciati! Apocalisse punk-noise fatta di urla, riverberi, feedback, silenzi e chitarre affilatissime come lame. I riferimenti alle band sopra citate ci sono eccome ma con delle variazioni sul tema. Henry Rollins è ubriaco (e questo è il massimo per una variazione), all’angolo fuori da un bar e urla assatanato contro i passanti, King Buzzo e soci messi in corto circuito e reimpastati, e mentre strisciate per terra David Yow è appeso al lampadario, ruba quell’ultimo sorso di whiskey e vi tira la bottiglia in testa. Nella stanza di fianco c’è Nick Cave, suona il pianoforte indisturbato e ogni tanto si fa sentire con qualche colpo secco. People Person apre il disco con una marcetta tiratissima dove la voce di Matt Korvette sembra annunciare il manifesto dell’intero album, una strage! In Secret Admirer, Korvette è ancora lì che sbraita con un messaggio ben preciso: “I’ve got something to tell you”, quasi a renderci partecipi del suo dramma esistenziale, fino al rapimento. In Scrapbooking le linee di basso guidano costantemente tutta la traccia come una marcia funebre, la voce è sbiascicata, e le inaspettate incursioni di pianoforte che prendono al cuore e allo stomaco, fanno sentire vicini a quel lamento “I’m just looking at picture…”.
Dieci speranze, come i dieci comandamenti, “My bed” è l’ultima e fa esplodere tutti i colpi tenuti da parte in un delirio blues‘n’roll metallico. Ci vuole coraggio per pisciarsi addosso!!!
Autore: Fabrizio Vatieri