Gli ultimi tre album degli Xiu Xiu, “Knife Play”, “A promise” e “Fabulous Muscles” sono stati veri e propri esercizi del dolore. In questo nuovo album, Jamie Stuart, leader della band insieme a Cory McCulloch, canta a proposito della morte, dell’amore e delle conseguenze della fine delle relazioni conservando ancora una volta lo spirito giusto nell’equilibrio delle sue canzoni, condivise da una sempre più sorprendente ricerca nelle tecniche di esecuzione ed una solida conoscenza delle forme più elementari di composizione.
Quando si ascoltano le canzoni degli Xiu Xiu, si rimane scossi e disturbati, ma la sensazione di aver sentito qualcosa di veramente unico ed originale è assicurata poichè Jamie mette in gioco tutto se stesso e scrive onestamente canzoni a proposito della proprie esperienze personali, spesso traumatiche e dolorose, ma vissute con autorevole dignità.
A questo punto bisognerebbe distinguerle una per una le canzoni di “La Foret” anche per acquisirne contenuti utili per i nostri lettori, che rimanderei innanzitutto a rileggersi quanto finora pubblicato sul sito a proposito di questa band, ormai oggetto di culto presso questa redazione.
Undici brani, ognuno di una intensità ed un furore esecutivo ormai tipico per questa band; si comincia con “Clover” una ballata elettroacustica suggestionata dalle delicate oscillazioni di un vibrafono che si rincorrono ossessivamente anche in “Muppet Face” accompagnate da poco raccomandabili rantoli elettronici.
“Mousey Toy” è sostenuta velocemente da una marcetta militare ossessiva ed irritante, ma qui l’interpretazione di Jamie è sublime; come in”Pox” leggermente inferiore per originalità, forse per il sottoscritto, abituato alle oscure sonirità dei Joy Division, qui fin troppo appariscenti. In “Baby Captain” fa la sua apparizione una tuba, preparata per spargere una deliziosa e rassicurante armonia subito trafitta dalle lancinanti forme rumoriste di “Saturn” e dalle deliranti forme di cannibalismo lì descritte.
Il trapasso avviene in “Rose Of Sharon” ed “Ale” quando la voce di Jamie si fa narrante ed impersonale, quasi una elegia alla memoria sottolineata dal tintinnio dei piatti. Ma le sorprese negli album degli Xiu Xiu vi raggiungono sempre alla fine, quando non ce lo si aspetta più; da “Bog People” “Dangerous You Shouldn’t Be Here” e “Yellow Rasperry” trasuda passione ed orgoglio, emozioni che non ci si aspetterebbe ancora da un’anima tanto ossessionata e cosi infestata da fantasmi.
Autore: g.ancora