Un bel sound low-fi accompagna tutto il tragitto rock and roll di Live Music, l’ultimo album della band texana “The Strange Boys”. Un nome tutto un programma che, effettivamente, corrisponde al vero.
Si affiancano, durante il tragitto che ci porta da Walking two by two, open track del disco, fino a Me and You, con cui si chiude il lavoro, numerose influenze made in U.S.A. che sembrano sgomitare fra loro alla ricerca di nuovi spazi. E così ci si trova a giocare tra atmosfere country da saloon, ritmiche punk serratissime alla Clash dell’era pre-Sandinista, arpeggi piuttosto curati che attingono a piene mani dalla tradizione classic rock d’oltreoceano e voci stracciate alternative rock che, in una situazione eterogenea come questa, non fanno altro che offrire l’ennesimo elemento di goduria musicale.
Un album effettivamente valido che gioca con l’ascoltatore almeno quanto si può facilmente immaginare che il sestetto di Austin abbia fatto in studio di registrazione. Immancabili le ballads che non tardano ad arrivare: prima fra tutte è You and Me, non eccessivamente degna di nota ma comunque affascinante, un simpatico divertissement di preparazione all’ultima parte dell’album in cui la band riesce addirittura a lambire lo psichedelico con lo strumentale “Opus”, inoltrandosi in un mare piuttosto vasto ma, in questo lavoro, ancora inesplorato.
In sintesi Live Music può essere definito un bell’album, interessante quanto basta ed oggettivamente fuori dal tracciato.
Autore: A. Alfredo Capuano