In genere il terzo disco è quello della conferma del talento o della delusione di un gruppo/artista che ha avuto un esordio folgorante. “BSB3” vira decisamente verso la conferma delle doti possedute dal duo romano. Cercando di canalizzare in studio l’energia sprigionata nei concerti del tour precedente e utilizzando un approccio sia istintivo che ragionato, Adriano Viterbini e Cesare Petulicchio hanno allestito dieci brani di blues rock perfettamente assestati, trascinanti, seducenti e serrati.
L’approccio resta quello di un blues scarno che ha un filo direttissimo con il rock, per cui inevitabilmente i richiami all’asse Led Zeppelin – White Stripes sono continui e legittimi. Tuttavia, il duo riesce ad emanciparsi da questi, come da altri modelli, utilizzando in più occasioni un garage blues controverso, quando non evocativo o schematico. Insomma il duo ha moltissime frecce al suo arco, sia quando si esprime in acustico sia quando con l’elettricità sfiora il noise.
Necessariamente qualche richiamo al blues classico c’è, ma non si tratta soltanto di quello di stampo Usa perché i due a loro modo omaggiano anche quello che è stato il più grande bluesman italiano, Roberto Ciotti. In alcuni passaggi lo spirito di Ciotti aleggia nel disco, soprattutto nei brani meno serrati.
Un lavoro ricco, pieno di spunti, dal quale emerge la voglia di rimettersi in discussione e sperimentare nuovi percorsi.
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autore: Vittorio Lannutti
