Uscito nel marzo del 2007 e curato in tutto e per tutto da Lorenzo Woodrose, leader (guitar/vocals,organ) dei Baby Woodrose questo disco ne rappresenta l’incarnazione più prodondamente ‘psichedelica’, oltre che il ritorno della band nell’ovile affettuoso della Bad Afro dopo la parentesi di “Love Comes Down”, peraltro un ottimo disco, inciso per la Playground Music. Dragontears quindi come ennesimo side-project (dopo gli antichi/deceduti Disconnecred Flowers, Pandemonium e Spids Nogenhat) di Guf Lorenzen che vede partecipi con coloriti pseudonimi, The Moody Guru, Fuzz Daddy, The Hobbit, anche attuali membri degli splendidi e crepuscolari On Trial (Lorenzo ne fece parte agli inizi), impegnati in misteriosi aggeggi come swoops, bubbles, audio hallucinations accanto ai più tradizionali bajo e glockenspiel. Le intenzioni sperimentali dei Dragontears sono palesi: si tratta di 40 minuti in 6 brani legati senza soluzioni di continuità da segmenti visionari ed allucinati nei quali l’inconfondibile impronta epico/acida dei Baby Woodrose appare stemperata in una stagnante liquida psichedelia fatta di chitarre ed organi riverberati e timbriche/strumenti vintage-analogici, un’infida palude sonora nelle cui sabbie mobili la psiche annega morbidamente ma inesorabilmente! La porzione più emblematica sono indubbiamente i diciotto (!!!) minuti di The Doors Of Prescription, ipnotici e minimali, un allucinato affresco meccanico che lascia riaffiorare tutte le nostre psicosi e segrete paure: sfuma per poi evocarne l’ectoplasma nella finale visionaria “Heliodrone”. Hobbiten’s Drom é al contrario fatata e popolata di elfi. Microdof e Doubstains si perdono negli anfratti di un garage stupefatto e rindondante; “Borderline” vive di potenti rifrazioni lisergiche 13th Floor Elevators, anche se Lorenzo Woodrose nega nell’intervista, ma a mio parere, nel suo disarmante umorismo si ritrae solo un pò timidamente davanti ad imbarazzanti e lusinghieri paragoni. 2000 Micrograms From Home é solo un esperimento (il nuovo lavoro di Baby Woodrose, Chasing Rainbows già incalza, in uscita questo ottobre 2007) a quanto dice Lorenzo, ma sfonda molte porte percettive oltre che i limiti del garage tradizionale ed ha le fattezze di una dimensione sensoriale parallela. Vorresti che quei 40 minuti si autorigenerassero ancora ed ancora conducendoti per mano in un trip infinito!
Autore: Pasquale Boffoli