Anticipato trionfalmente dal singolo “Iceni Strings” esce “Steam Days”, nuovo album del talentuoso Nathan Fake edito dalla Border Community di James Holden.
Trattasi della generazione di producers trentenni che architettatano musica elettronica attraverso un retaggio determinato dalle influenze delle ormai stratificate epoche, quantificate in tre decenni cardini per il mercato musicale, vissuti in primis e in qualche maniera assorbiti e processati, a partire dalla scrittura compositiva che nello specifico vive maggiormente di reminiscenze pre-digitali, tant’è che le tracce di “Steam Days” non sono costruite attorno a samples, campionamenti o mash-up che tanta fortuna stanno portando a producers e aziende di hardware, software ed apps.
Anzi, l’utilizzo di lunghe linee di pad che riempiono taluni brani associati a determinati suoni di synth sono perfettamente identificativi di chi ha vissuto il periodo di transizione e oggi giustamente lo cavalca potendo contare a questo punto su inferenze, emancipazione, potenziamento e diversificazione della strumentazione a disposizione.
Nathan inoltre accenta forti elementi personali e territoriali al suo lavoro, costituenti fondamentali nelle arti e in un linguaggio universale, quale la musica elettronica, tanto da derivarne l’originalità che non sempre significa unicità, singolarità o pionierismo, piuttosto origine in senso radicale o nascita, partendo dalla somma di cognizioni indotte e di tipicità culturale proprie di un territorio.
Infatti il composer è di Norfolk, Inghilterra, pertanto vi troviamo riferimenti agli Iceni o Eceni, tribù britannica pre-romana che stanziava nella parte orientale dell’isola; la stessa Norfolk richiamata col nome anglosassone “Neketoma”, o altre attinenze intrecciate come in “Harnser”, l’azienda locale di manutenzione del padre di Fake.
Il giovane ha poi fantasia il che è manifestato attraverso la dance, l’IDM e l’indietronica, fermentate in elettronica viva, dinamica e fertilizzata con esecuzioni performanti e patches elaborate anche in real time.
Autore: Luigi Ferrara