La biografia della siberiana Ekat Bork potrebbe essere il soggetto per uno script di Luc Besson.
Una dimensione estetica di indubbio fascino quella entro la quale si muove la musica Ekat Bork, ma altrettanto inflazionata e soggetta a diluizione e sfuggevolezza indotte da istanze artistiche troppo pretenziose. E’ un’elettronica spessa e scura che va a bilanciare un espressionismo al femminile tutto europeo e molto forte, il beat c’è ma ad eccezione di episodi come Red Sektor in cui è impossibile restare fermi, esso non è mai funzionale al groove. Se nelle tracce più pepate ricorrono ricordi di Ladytron, sarà più una malinconia Christaux o teatralità alla NicoNote a sovrastare nel blend proposto, nomi italiani non tirati in ballo a caso poiché proprio tra Svizzera e Italia la nostra ha trovato asilo e legittimazione artistica.
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autore: A. Giulio Magliulo