Questo trio svedese, in giro già da 6 anni, giunge con ‘Hard Luck’ all’esordio discografico, e con qualche mese di ritardo ce ne occupiamo, mentre leggiamo da varie fonti stampa del successo live ottenuto di recente, in molti Paesi del Nord Europa, Germania in testa. Esordio con un lavoro rockabilly arricchito di surf e swing – come nella buona tradizione retrò dell’etichetta Hepcat rec. – ma dal sound particolarmente robusto, a tratti stradaiolo, con voce ringhiosa e chitarra elettrica, contrabbasso e batteria, che ci dà conferma di come la Scandinavia sia terra sempre più capace di riverberare – e talvolta anche modernizzare, ma non è questo il caso… – i suoni che giungono dall’America, soprattutto quelli del passato. Tredici tracce senza veri picchi, ma anche senza punti deboli, con l’unica vera peculiarità nella scelta di suonare molto veloce – loro lo chiamano “hi-speed rockabilly” – e dunque ecco una versione accelerata dello stilema di Paladins, Stray Cats, o Built 4 Speed. Pur perfetti, nel loro slancio rock’n’roll campagnolo e motorizzato, tutto euforia, ghigno e tatuaggi, rimangono nell’ambito di una buona pub band.
Autore: Fausto Turi