Il nuovo disco del geniale musicista di Capua, stavolta non ci coglie impreparati. In occasione del suo esordio del 2007 intitolato ‘Landscape’, rimanemmo quasi incantati da tanta armonia, riconoscendo in quelle canzoni doti rare come stoffa artistica, sensibilità e maturità; mettemmo tutto nero su bianco, e non fummo certo gli unici, poiché fioccarono per vari mesi recensioni lusinghiere da ogni parte per quel dischetto autoprodotto, cui purtoroppo non fece seguito alcun particolare successo popolare, probabilmente a causa della mancanza assoluta di promozione, per un lavoro autoprodotto piccolo piccolo.
The Colossus Killed the Giant si pone come progetto più articolato del suo predecessore, in cui al pop, al soul bianco e alla disco di classe, si aggiungono elementi nuovi, come funk ed hip pop, molti archi sintetizzati, e la scrittura se possibile diviene più variegata ed esperta; così il disco è comunque molto immediato, ma ci sono un attimino meno hit, addirittura qualche strumentale, e più brani elaborati con un lavoro d’artigianato compositivo non indifferente. Grande ruolo del pianoforte e delle tastiere, al solito, e tanta emozione, con una lunga collezione di canzoni tra il più romantico Elton John, il più ispirato George Michael, il più danzereccio Jimmy Sommerville ed il Prince più arrapato.
E’ ‘Boy’, il brano numero 6, che per primo apre nuove prospettive rispetto al passato, con un informe e quasi sperimentale intruglio di hip pop, e tra un basso funk slappato anni 70 in ‘Huge Return’, qualche ritornello efficace come in ‘Misunderstanding’, o in ‘History’ e qualche beat dico funk stile Jamiroquai (‘Lonely Pop Lonely’) si va avanti senza tentennamenti e arriviamo al cuore dell’album, che sta inevitabilmente nei morbidi brani romantici al pianoforte, con solo qualche carezza al synth – The Huge è coinvolto anche in un progetto elettronico intitolato Spiritual Compromise – e una elementare batteria elettronica magari soltanto a portare il tempo, e la bella voce di Gianluca a cantare con grande sicurezza in un inglese impeccabile – una canzone fra le tante che potrei citare – la dolce ‘Broken Flower’, una perlina che quel cafone di Robbie Williams se la può solo sognare; oppure ‘Before’.
Qualcuno sta scrivendo che questo disco sarebbe troppo lungo, e in effetti lo è, con addirittura 22 brani in quasi un’ora e mezzo di durata, ma una volta presa confidenza con queste canzoni, diviene un’esigenza ascoltarle tutte d’un fiato, malgrado qualche ripetizione stilistica di troppo vi sia e non giovi affatto.
Dimenticavo un argomento a cui tutti siamo sempre sensibili: come il precedente disco, anche questo secondo The Huge lo mette online in download gratuito. Ma cos’altro volete di più? Correte a procurarveli entrambi ai seguenti due link, e siate riconoscenti: thehuge.bandcamp.com/album/landescape
e thehuge.bandcamp.com/album/the-colossus-killed-the-giant
Autore: Fausto Turi