Petra Magoni e Ferruccio Spinetti approdano al secondo album assieme. “Musica Nuda 2” segna, infatti, anche nella continuità del nome quel “Musica Nuda” che li aveva fatti conoscere e apprezzare al grande pubblico, facendogli vendere in Europa una decina di migliaia di dischi e rendendoli un ottimo modello da esportare oltralpe, dove i due sono ormai un punto fermo della musica italiana.
Petra Magoni esce da anni di conservatorio dove ha affinato una voce con pochi eguali, non solo in Italia. Passando per Sanremo nel 1996 e 1997 fino a cantare brani da discoteca (incredibile a dirsi per chi li conosce tramite il progetto Musica Nuda), approda a Caserta e comincia la collaborazione con un artista che Sanremo lo ha vinto. Sì, perché Ferruccio Spinetti è il contrabbassista della Piccola Orchestra Avion Travel, vincitrice sul palco dell’ Ariston nel 2000.
Un mix voce e contrabbasso che ha dato vita a questo progetto appunto che basa le fondamenta sulle spalle dei giganti e che man mano sta sempre di più affermandosi in proprio. Cioè, se nel primo album quasi tutti i pezzi erano cover, qui ritroviamo sempre cover, ma aumentano i brani originali. E soprattutto in questo secondo capitolo regalano un secondo cd nel quale ospitano diverse guest star, tra cui Stefano Bollani, uno dei massimi esponenti del jazz italiano grazie al suo piano, nonché marito della Magoni.
E quest’album infatti si fa forte di una base jazzata che fa un po’ da trait d’union ai diversi pezzi dell’album. L’overture è affidata a un riarrangiamento della beatlesiana “Come Togheter”, ennesimo pezzo del quartetto di Manchester rivisto dai nostri.
Tra le cover troviamo i pezzi più disparati, da “Like a virgin” di Madonna a “Splendido splendente” storico pezzo della Rettore, passando per una rivisitazione di “Ne me quitte pas” di Jacques Brel, rinominata per l’occasione “Non andare via”, e per rimanere ai chanteurs “Coleur café” di Serge Gainsbourg, e poi si arriva a “Lascia ch’io pianga” di Heandel. Insomma una varietà che ci porta dalla classica ai classici, dal pop al rock. Ma anche gli inediti come ad esempio “Io sono metà”, pezzo scritto da Pacifico e ingiustamente rifiutato allo scorso Sanremo, e la delicata e ironica “Il cacio con le pere”, fanno la loro figura.
Nel secondo cd la scelta dei pezzi è la medesima, ma questa volta sono rafforzati dagli ospiti. E si va dalla commovente “Why Judy why” di Billy Joel, a fianco di Bollani, passando per “Modena Park” di Ivan Graziani, accompagnati da Fausto Mesolella ( chitarrista degli Avion Travel) passando per il grande Gaber e la sua “Non arrossire”, col sassofono di Mirko Guerrini, fino alla ninna nanna sarda “Anninnia” scritta e interpretata con Monika Demuru.
Se pensate che la musica debba per forza essere data dalla triade chitarra, basso, batteria (più guest star), abbandonatevi a un’oretta di questo cd. Forse vi ricrederete.
Autore: Francesco Raiola