Toni Melillo incide il suo secondo disco accasandosi presso l’etichetta napoletana Microcosmo dischi, di Joe Barbieri, con un album bossanova cantato in italiano, dallo stile delicato ma solare e molto coinvolgente ed emozionale; canzoni talvolta appena palpabili, in una veste jazz acustica dalla marcata componente mediterranea, oltre che carioca, nonchè testi ricercati, che rivelano, ad una lettura approfondita, significati imprevedibili e molto a fuoco; così ‘La Bestia’ parla della depressione, e ‘Dormi anche Stasera?‘ delle guerre per il petrolio; alcune canzoni sono pensate come ninna nanne, mentre ‘Soldier of Love’, è un brano di una delicatezza toccante, di gran classe, e ricorda il miglior Chet Baker, quello tenero e sottilmente disperato della maturità.
Ed oltre ‘Soldier of Love’, le canzoni che più ci hanno impressionato, in quest’album, sono ‘Come Vorrei’ e poi ‘Nel mio Giardino’, con uno splendido duetto vocale con Rosa Emilia Dias ed uno spartito per archi su cui è costruito l’intero pezzo.
Il Mio Giardino è un disco bossanova non radicato in Brasile, e in ogni caso non legato ad alcun clichè; e se Antonio Carlos Jobim (cui è dedicata la panoramica su ‘La Casa di Tom’) e Caetano Veloso sono i fari principali, tra i gusti musicali di Melillo c’è anche la California non necessariamente solare di David Crosby e Graham Nash.
Accompagnato da validi musicisti che lasciano tracce di contrabbasso, fiati e ottoni, violoncello, fisarmonica e piano rhodes, l’artista milanese canta e suona la chitarra classica e le percussioni brasiliane assortite, e quest’album ci ricorda, rimanendo in Italia, i lavori di Joe Barbieri, Diego Origlia, o il trio del 1976 di Ornella Vanoni, Toquinho e Vinicius de Moraes. Interessante anche che gli innesti jazz siano sempre “leggeri”, contribuendo a dare soltanto un colore alle canzoni, senza irrigidirle mai.
Un lavoro riuscito, senza punti deboli.
Autore: Fausto Turi