I Propagandhi sono portabandiera di un’etica sociopolitica (veganismo, animal liberationism, antisessismo, antirazzismo e anarchia) che per il gruppo è tanto fondamentale quanto il proprio sound, che si è evoluto da un iniziale punk rock pieno di riferimenti alla scena skate, a una forma di post hardcore, tanto caratterizzata da sonorità piu pesanti (al limite con il trash metal), quanto da una
spiccata sensibilità per la melodia, tipica del punk hardcore di scuola californiana (vedi Pennywise, Nofx, No Use for a Name…)
Sono proprio questi gli elementi che costituiscono “Supporting Caste“, quinto lavoro in studio della band, che nonostante qualche cambio nella lineup si presenta in piena forma e al top della motivazione.
E’ ammirevole come una band attiva da cosi tanti anni riesca ad essere fedele alla sua stessa linea senza risultare un clichè, e possa sfornare un album contenente 13 canzoni mozzafiato e mai scontate, cosa che per un genere come il punk hardcore (almeno quello che si sente in giro negli ultimi anni) è abbastanza complicata.
Un disco perfetto sia per i nuovi fans del genere sia per gli aficionados della vecchia guardia, che non resteranno assolutamente delusi da una band rimasta fedele ai suoi principi, che affronta tematiche attuali con lucidità e intelligenza,ed è ancora in grado di calcare i palchi di mezzo mondo con la stessa convinzione degli esordi.
Occhio alla ghost track!
Autore: Andrea Caccese