“Oh you’re so…” non è propriamente il nuovo disco di Jens Lekman. E’ una raccolta di brani già precedentemente editi, in vari EP e 7’’, che comunque – a meno che non siate dei fan super-accaniti – non credo abbiate mai sentito. Si tratta infatti di pubblicazioni reperibili esclusivamente in Scandinavia, risalenti al periodo febbraio 2003/agosto 2004.
C’è da dire subito che, diversamente da quanto succede spesso quando si parla di questo tipo di raccolte di “rarità”, il disco di Lekman è decisamente apprezzabile anche per tutti coloro che non rientrano nella schiera di maniaci fan “completisti” della discografia dell’artista in questione.
Le canzoni di Lekman, in bilico tra impurità low-fi e tentazioni barocche (i ricami di pianoforte, i sontuosi arrangiamenti di archi), sono intrise di un romanticismo dolente, vicino ai toni dolce-amari dei Belle & Sebastian, così come al pathos di Morrissey.
Indie pop struggente, sempre ad un passo dall’essere stucchevole. Ballad strappacuore, spesso illuminate da melodie memorabili (“Black cab”, in cui dei Belle & Sebastian oltre all’ispirazione c’è anche un campionamento!), perse in una dimensione temporale dal sapore antico (“Julie”), delicate e frizzanti (“I saw her in the anti war demonstration”), vibranti di calore (northern) soul (“A sweet summer’s night…”), immerse nell’oscurità più impenetrabile (“F-word”, col violoncello a duettare con le cicale) o riscaldate da tiepidi raggi di sole (come la splendida “The wrong hands”).
Il giovane songwriter svedese ha talento da vendere. E tante storie da raccontare ad inguaribili romantici e cuori teneri come lui. Tutto sta ad essere predisposti ad entrare in sintonia col suo mood…
Autore: Daniele Lama