Tecnicamente non si dovrebbe parlare di vero e proprio nuovo disco degli Stereolab, visto che “Fab four suture” raccoglie una serie (sei in tutto) di 7’’ a edizione limitata pubblicata tra l’autunno del 2005 e i primi mesi di quest’anno.
D’altra parte non credo che in molti, fan accaniti a parte, abbiano avuto modo di entrare in possesso dei preziosi dischetti in questione, e che quindi questa raccolta possa considerarsi come qualcosa di più consistente di un gustoso antipasto in attesa del prossimo vero e proprio LP di inediti della band (previsto per il 2007).
Questioni “formali” a parte, questo “Fab four suture” non presenta praticamente alcuna novità rispetto a quanto gli Stereolab c’hanno fin ora abituati. La loro formula, tra le più riconoscibili e originali del panorama indie internazionale, è ormai uno standard, immutabile e inattaccabile.
Da “Fab four suture”, quindi, non aspettatevi niente che non abbiate già vissuto frequentando i fantastici mondi sonori della band londinese.
Un suono organico, vitale, stratificato. Una scrittura che passa con sorprendente naturalezza tra estetica minimalista e pop colto, tra funk elettronico e preziosi – quanto apparentemente improbabili – ibridi tra easy listening e intellettualismi krauti.
La forza degli Stereolab sta proprio nel far convivere un approccio “avant” (anche se è difficile parlare propriamente di avanguardia, nel momento in cui si assiste ad una tale reiterazione di soluzioni sonore già abbondantemente sperimentate) con il desiderio di essere in ogni caso “accessibili”.
In definitiva: nessuna novità, ma stessa, inconfondibile, straordinaria classe. Come dire: un marchio di garanzia…
Autore: Daniele Lama