Band di culto australiana degli anni 80, i feedtime sono rimasti – fino al loro scioglimento nei 90, e poi oltre – una band di culto per pochi, sotto contratto con l’etichetta australiana Aberrant rec., e tuttavia a quanto pare dal comunicato stampa di quest’album, già 25 anni fa i feedtime rappresentavano, per gli artisti SubPop dell’epoca, un modello musicale fortissimo; difficile ascoltarli senza pensare ai Green River, o ai Mudhoney.
Oggi la SubPop – che evidentemente non s’è dimenticata di loro – si pregia di ripubblicare la parte più fondamentale della loro opera su Aberrant records – i primi 4 album della band: feedtime (1985), Shovel (1987), Cooper-S (1988) e Suction (1989) – che all’epoca uscirono anche in Europa e Stati Uniti grazie all’intervento dell’etichetta britannica Rough Trade, e lanciarono qualche tour internazionale del terzetto – formato da Rick (voce, chitarra), Al (basso) e Tom (batteria) – che tuttavia non riuscì a farsi strada.
Il blues, il rock’n’roll marcio dei Gun Club, il noise che ricorda i vecchi Wire, l’aussie garage, l’hardcore, la psichedelia, il voodobilly, i testi opprimenti sul genere Big Black, Scratch Acid o Jesus Lizard, la fisicità di un Iggy Pop o un Mick Jagger, la sacralità e la perdizione dei bluesman del primo 900 accanto alla riottosità punk, l’incedere etilico appannato e lascivo dei compatrioti Beasts of Bourbon, il suono disordinato, le cover – Cooper-S è un intero album di brani altrui: Animals, Beach Boys, Rolling Stones, Ramones, Slade, Lee Hazelwood, Easybeats… – : c’è tutto questo nella musica dei feedtime, raccolta in questo prezioso cofanetto di 4 CD o vinili – 65 brani in totale – dei quali potete ascoltare in streaming una selezione amorevolmente postata da Mark Arm (Mudhoney), fan d’eccezione, su commissione della SubPop: soundcloud.com/subpop/sets/your-favorite-feedtime-songs
Suction è un disco meno disperato, accompagnato da una produzione di qualità, mentre i precedenti 3 dischi sono molto caratteristici, piuttosto estremi e disturbanti. Resta da comprendere come sia stato possibile che una band di tale valore sia finita nel dimenticatoio, e in vita non abbia avuto grandi chance. Certo, va detto: il terzetto era talmente integro e onesto da non fare la minima concessione all’immagine, e tutto finì nel corso del 1989, durante un tour negli USA, quando il gruppo implose in seguito ad un crollo nervoso del leader Rick.
Autore: Fausto Turi