La storiografia della musica rock è piena di artisti di talento che, nella loro lunga carriera, non hanno raggiunto il successo di massa che pure avrebbero meritato. Spesso si suole definirli come “cult hero“, dimenticandosi che di “cul” in senso stretto ne hanno avuto davvero poco… Mai che a costoro sia capitato di vendere dischi in quantità industriali, al pari di logore cariatidi tipo Madonna (a proposito, cara Maddy, se ti capitasse di leggere questa recensione e volessi adottare un simpatico ragazzino italiano un po’in là con gli anni, here I’m!!!!!), Michael Jackson (l’unico cantante ad amare veramente i bambini…) o George Michael (proprio musicista in “erba”, non c’è che dire…). In trent’anni di onorata attività, prima con gli Swell Maps in combutta col fratello Epic Soundtrack, quindi con i Jacobites e poi in solitario, Nikki Sudden si è costruito una solida fama di rocker, senza per altro ottenere degli adeguati riconoscimenti di vendite, pari al valore delle sue opere. Non deve essere un caso se “colleghi” del calibro di Sonic Youth, REM, Pavement e compagnia bella hanno speso parole d’elogio nei suoi confronti. Magari incompreso ma non per questo vinto, negli ultimi anni Nikki era relativamente tornato in auge finchè, ad inizio di quest’anno, non è passato a miglior vita… Prima di tale luttuoso evento era riuscito, comunque, a completare un nuovo disco, “The Truth Doesn’t Matter“, che proprio in questi giorni viene pubblicato in Italia. In esso traspare in modo evidente che la sacra fiamma dell’ispirazione non aveva abbandonato Sudden. Quanti imberbi pseudo-rockers d’oggigiorno sarebbero infatti, capaci di concepire un pezzo glam così trascinante come “Seven Miles”? Chi potrebbe citare gli Stones (“Don’t Break My Soul”, “Empire Blues”, “Burgundy”) senza risultare patetico, se non il nostro uomo? A quale pazzo verrebbe in mente di confrontarsi con una ballatona in stile dylaniano (“Green Shield Stamps”) e non avvertire qualche senso di colpa? Nikki Sudden era tutto questo ed anche molto di più…Piuttosto che spendere altre inutili parole, meglio lasciarci con una dichiarazione dello stesso Sudden, decisamente illuminante sulla statura artistica del personaggio “…Credo che continuerò a suonare fino alla fine dei miei giorni. Non vedo modo migliore di passare la propria vita se così si è in grado di rendere felice se stessi e gli altri. La cosa più importante di tutte? La tua anima….“.
R.I.P.
Autore: LucaMauro Assante