Dietro un nome tanto conciso e criptico si cela il progetto artistico di Nicholas Restivo, musicista americano innamorato dell’Italia, giovane, sensibile ed introverso.
“The Empty Space”, poco più di 20 minuti di durata, è uno di quei dischi che metti su distrattamente, e il tempo di leggere un paio di e-mail o un articolo sul giornale, è già finito. Senza che ne rimanga, nell’aria, la minima traccia.
Ho provato e riprovato ad ascoltarlo con la massima attenzione, e purtroppo il risultato è pressoché analogo. Trattasi di un anonimo lavoro di ambient-post-rock dalle reminiscenze shoegaze e uno sconsolante vuoto di contenuti. Piano rhodes, synth, chitarre dilatate e rari interventi vocali si alternano tra uno sbadiglio e l’altro del malcapitato ascoltatore. Una noia mortale. Uno di quei casi in cui la fine – che in questo caso per fortuna non tarda ad arrivare – si accoglie con un bel sospiro di sollievo.
Autore: Daniele Lama