C’era da non crederci, per tutte quello che finora l’etichetta tedesca aveva presentato e distribuito tra i suoi titoli; soprattutto realizzazioni di artisti e band dedite alla ricerca della giusta sequenza elaborata da preparatissimi laptop gestiti dalle passionevoli mani dei manipolatori più spregiudicati ed intraprendenti ingaggiati e lanciati sul mercato “alla garibaldina” rischiando di prendere delle cantonate. Improvvisamente, invece, accade che si presenti nell’occasione con la nuova realizzazione di uno tra quelli con le partecipazioni più numerose, presente sul mercato già nel lontano 1990 e col tempo preparato esattamente sulle regole dello showbiz per aver ricoperto un ruolo, e non di secondo piano, da membro di band dai trascorsi significativi nell’evoluzione del rock alternativo ed indipendente in U.S. quali Unrest, Air Miami e ultimamente per i Grenadine.
Mark Robinson presenta la sua terza pubblicazione solista offrendo al mercato un prodotto sensibilmente discreto nelle colorazioni tipiche della tradizione solista americana, costruito intorno ad una sicura padronanza nello sviluppo della trama melodica e dei testi, basati sulla raccolta di intelligenti minimalismi pop, sostenuti talvolta nelle parti vocali dalla stucchevole presenza femminile di Lois Maffeo; la comparazione con altri fenomeni musicali si presenta particolarmente imbarazzante per la statura del personaggio, ma per dirla tutta e indirizzarne l’ascolto, talvolta ci avviciniamo alle strutture melodiche formulate qualche anno fa dai Sebadoh di Lou Barlow e più recentemente dall’ex Giant Send, Howe Gelb.
Autore: g.ancora