Quattordici canzoni indie pop, che dimostrano grandissima padronanza, sicurezza e capacità, ad opera della band di Marc Bianchi, un californiano con gli occhialoni, dall’aspetto denutrito e nerd, in giro dagli anni 90, passato dall’hardcore degli esordi, ad una lunga carriera nel pop elettronico domestico ‘minore’, ed approdato ora ad una formula più ottimistica, contanto di più sull’apporto di altri musicisti, quattro, in quest’album.
‘Xoxo…’ è un disco di valore, tra i migliori dell’etichetta Wichita da molto tempo, con chiari risvolti emo, non nei ritmi, ma soprattutto nello stile di cantare, molto enfatico, di Marc Bianchi, poiché, strumentalmente, il lavoro è pacato e regolare, elettroacustico, in una parola: pop. Del tipo: Settlefish in versione ottimistica e riappacificata, per intenderci, e con poca elettricità. Il livello compositivo è alto, le storie narrate bizzarre, esclusivamente sentimentali, la strumentazione è tradizionale, chitarristica, col contributo occasionale del synth, per esempio in ‘No More Good Ideas’, spingendosi molto sporadicamente – giusto in qualche coda – alle soglie della psichedelia, ma semplicemente abbozzata. Il disco prende le mosse soprattutto dallo scherzo, dal buon umore, dalla voglia di ritmo, di raccontare e scherzare, sulle questioni di cuore: ‘The Boys and Girls’, malgrado senza grandi pretese, ci sembra assieme alla successiva ‘Sleepy Tigers’– secondo singolo – il vertice: folk da cameretta, con handclaps, cori e glockenspel. Her Space Holiday potrebbe interessare la Sub Pop, o Secretly Canadian, nei cui roster starebbe bene, e si distinguerebbe, pure, come una delle vette, al momento.
Autore: Fausto Turi