Catania, come sanno tutti gli appassionati italiani di musica indipendente, si trova in un luogo imprecisato tra Seattle e Chicago, ed il grunge, il post rock ed il noise sono la sua musica popolare. Da lì giungono i Long J, duo formato da Adolfo Macrì (chitarra, voce) e Marco Riccioli (batteria, voce) che suona noise, blues’n’roll ed una forma piuttosto libera ed hard di post rock con testi cantati in lingua inglese, e ci presenta questo lavoro d’esordio composto da 11 brani per 25’32” molto serrato ed aggressivo, registrato live in studio con dunque un suono molto molto grezzo e sempre uguale a se stesso, e le sporadiche parti vocali in lingua inglese piuttosto in secondo piano rispetto alla chitarra elettrica, che è sempre privilegiata, mentre anche il suono della batteria risulta un tantino penalizzato: “cartonato”, per così dire.
Poco felice nella resa vocale, anche a dirla tutta per qualche limite in questo senso da parte del cantante, il disco è stato registrato da Sasha Tilotta (Three Second Kiss, Theramin) ed ha ricevuto il mastering dal grande Bob Weston (Shellac), e trova i momenti migliori in ‘You and I‘, brano elettrico strumentale ansiogeno contenente virate improvvise e granitiche parti in stile Uzeda, Shellac, poi in ‘Etna‘, un post rock psichedelico rumoroso che fa venire alla mente i Mogwai degli esordi, e l’omonima ‘Raggio Katarana‘ che è un pezzo strumentale fugaziano piuttosto felice. Alcune veloci schegge ammiccano anche al garage blues, ma sempre con discreta personalità. Disco noise che lascia senz’altro la curiosità di ascoltare il duo un giorno anche con una produzione un attimino più varia, senza voler assolutamente svilire o disprezzare la scelta d’immediatezza fatta qui.
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autore: Fausto Turi