«Ai nostri fan e ai nostri amici: come R.E.M. e come amici di una vita e co-cospiratori, abbiamo deciso di smettere di essere una band. Ce ne andiamo con grande senso di gratitudine, di compiutezza, e di stupore per tutto ciò che abbiamo realizzato. A chiunque sia mai stato toccato dalla nostra musica va il nostro più profondo ringraziamento per averci ascoltato». Così, con un annuncio a sorpresa sul loro sito, i R.E.M. annunciano lo scioglimento del gruppo.
Con la sigla R.E.M. – l’acronimo di Rapid Eye Movement, la fase del sonno in cui si sogna; ci hanno fatto letteralmente sognare ad occhi aperti. Sono stati l’incarnazione dello spirito college rock dimostrando, negli anni, e nonostante il grande successo, di essere non solo bravi musicisti ma soprattutto persone legate al proprio lavoro rispettando tutti coloro che hanno mostrato loro affetto e dedicato vita e lavoro.
Michael Stipe, Peter Buck e Mike Mills (e in passato l’ex batterista Bill Berry) erano uomini gentili, amanti dell’Italia, di Napoli in particolar modo, e del buon cibo.
In trentuno anni di carriera hanno pubblicato 15 album e quasi tutti belli, l’ultimo disco Collapse Into Now, uscito a marzo 2011 era stato un presagio a tutto ciò.
Intanto già circolano voci di un album postumo, sembra che i tre abbiano passato l’estate in uno studio di Atene.
A loro va il ringraziamento di tutta la redazione di freakout, grazie alla loro musica (e quella di pochi altri) dobbiamo la nostra esistenza.
Qui la loro nota di addio: remhq.com/news_story.php?id=1446
Autore: red.
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