Finalmente vede la luce il lavoro sulla lunga distanza dei Cesarians, gruppo londinese, dedito ad un rock che affonda nelle radici della mittle Europa, con influenze tanto di Kurt Weil, quanto di Jacques Brel , del klezmer, ma anche dei Birthday Party. Il gruppo non comprende chitarristi o bassisti, ma un piano, una batteria ed una sezione fiati femminile, con tanto di clarinetto, trombone e tromba. Il suono orchestrale avvolgente, fa da tappeto sonoro alle ottime doti vocali del leader, Charlie Finke, ex voce dei Penthouse, magnetico e carismatico, come pochi oggi, tra questi sicuramente quel Nick Cave a cui si avvicina per stile. In questo ottimo debutto (uno dei migliori dischi del 2009 per il sottoscritto, almeno finora) il valzer conturbante e vorticoso di “Flesh is grass”, si alterna all’inquietante ed oscuro soul di “Woman”, mentre la malinconia di “Marlene”, fa il paio con la grevità della poesia recitata “About sge goes”, vicina al Lou Reed di “The raven”. Per “The soon is never again” i Cesarians hanno scelto un valzer appesantito con il clarinetto che ne acuisce la tensione. Il fascino di questo disco è dato proprio dai particolari, dalla ricercatezza dei suoni sempre nuovi e sempre da scoprire, come un’opera d’arte.
Autore: Vittorio Lannutti