Pubblicato in Canada e Usa nel Gennaio 2008 per Paper Bag rec., a distanza di un anno viene stampato anche in Europa da Bella Union quest’album degli Acorn, band indie pop canadese di Ottawa, relativamente sui generis. Perchè colti, ed abbastanza originali e creativi. Sebbene ‘Glory Hope Mountain’ non sia un capolavoro che abbaglia, ma piuttosto un discreto disco di una band che il meglio, s’intuisce, deve ancora realizzarlo, i pregi che vi troviamo sono i seguenti: una forma elegante, originale, e poi l’idea spontanea di un concept sulla vita di una donna nata in Honduras e trasferitasi in Canada: la madre del leader della band Rolf Klausener. Riguardo il primo aspetto, precisiamo che l’originalità della band la riconosciamo soprattutto nell’uso di percussioni, in brani indie pop, al posto dell’ordinario kit della batteria – e poi ukulele, marimbas… – e ciò dà alle canzoni un tocco vagamente latino, molto molto interessante, sebbene si perda qualsiasi chance di impatto; riguardo l’eleganza, il disco ci ha ricordato i lavori di John Parish, Cesare Basile, PJ Harvey, Hugo Race; dunque mid tempo, suoni semiacustici, ed il bel canto di Klausener, con sensazioni noir che a tratti si trasformano in croonerismo del passato. Ed in qualche modo proseguono un lavoro interessante sul pop indipendente colto, al fianco di altre band quali P:ano, No Kids, Lake. Forse sarebbe interessante se qua e là accelerassero i ritmi di singole canzoni, per rendere un intero album un po’ più attraente. Il quintetto, attivo dal 2003, è al secondo album, cui s’aggiungono due Ep ed uno Split con gli sconosciuti Ohbijou: tutto materiale ancora non arrivato in Europa.
Autore: Fausto Turi