Ampliando il demo Ep di 4 brani del 2007 con altre 3 canzoni molto omogenee per composizione, struttura e suoni rispetto alle precedenti, i toscani Hotel Ambiente ci presentano questa raccolta di ormai 35 minuti, utile per comprendere di che pasta è fatta la loro musica, e dove vogliono arrivare i tre musicisti qui coinvolti, che sono Marco Bianciardi (voce, chitarra, samples), Giulio Burroni (basso) e Lorenzo Marzocchi (batteria), giovani componenti anche di due gruppi indie un attimino più affermati: Elton Junk e Caboto. Con gli Hotel Ambiente, però, i tre mettono da parte le acide e sferraglianti composizioni stile Jesus Lizard, e si dedicano ad altri aspetti della musica indie rock anglofona, ossia il notturno, lirico e fumoso rock di Morphine, Bad Seeds, Cesarians e Cure. E tutto fila liscio, in queste 7 tracce cantate in inglese, tra discrete composizioni ed impeccabile esecuzione – a cominciare dal cantato di Marco Bianciardi, sempre ben a tiro anche per la pronuncia – ed un’atmosfera decadente ma pervasa da una sottile tensione repressa, come se una grande tragedia fosse vicina, ma senza sfoghi facili o cose del genere nei finali di traccia. Mi ricordano anche i Bachi da Pietra, o i fiorentini Rio Mezzanino e Tanakh, per citare qualche altro nome italiano. Perfetti in ogni caso per per entrare a far parte a pieno titolo delle scena indie rock dai toni crepuscolari, con tanti pedali sotto le suole dei chitarristi. Magari qualche elemento jazz – fiati, soprattutto ottoni… – potrebbe arricchire le soluzioni a disposizione della band, comunque da seguire con interesse dal vivo.
Autore: Fausto Turi