Il cd-single uscito a fine agosto la raccontava giusta: avevo recensito con entusiasmo i tre brani inediti contenuti in “Boy with a coin” e con altrettanto entusiasmo mi accingo a parlarvi del full-lenght che al pezzo prescelto come primo singolo affianca altre 11 tracce nuove di zecca… e che tracce! Qui la scrittura di Sam Beam raggiunge livelli difficilmente superabili/perfezionabili e trova un posto tutto suo all’interno della grande tradizione rock americana, in perfetto equilibrio tra immediatezza pop e calore folk: uno stile cristallino e lineare che passo dopo passo svela una cura certosina per gli arrangiamenti, una gran quantità di strumenti dispiegata a tessere melodie memorabili ed il lettore cd che pare incantato sul tasto “play”. Ogni singolo momento rifinito alla perfezione, neppure una sbavatura, sia che di parli dell’asciuttezza di “Resurrection fern” che della giovialità alticcia di “The devil never sleeps”. E che dire poi di quegli echi vocali sul tip tap percussivo di “Wolves (song of the Sheperd’s dog)”? Semplicemente deliziosi! E non sono certo da meno la soffice consistenza di “White tooth man”, lo zigzagare elettrico di “Lovesong of the buzzard”, il festino country apparecchiato in “House by the sea”, il blues fumoso di “Peace beneath the city” ed il walzer conclusivo di “Flightless bird, American mouth”. In “The Sheperd’s dog” gli Iron and Wine indossano l’abito elegante delle occasioni importanti con una disinvoltura tale da farlo sembrare il vestito comodo dei giorni qualsiasi.
Autore: Guido Gambacorta