Non starò qui ad invocare un nuovo disco di inediti dei fratelli Severini, perché sembra che non ci vogliano sentire da questo orecchio, ma mi limiterò a commentare l’ennesimo disco frutto di pezzi vecchi più o meno riciclati del canzoniere della gloriosa band marchigiana.
In questo caso si tratta dell’annuale appuntamento che i Gang danno da alcuni anni a Villa Potenza di Macerata per ricordare il loro batterista Paolo Mozzicafreddo, scomparso prematuramente nel 2006.
Il 23 ottobre del 2010 i Severini hanno condiviso il palco con dodici tra poeti e band loro amici, i quali hanno voluto cantare ognuno un brano tratto dalla lunga discografia della band marchigiana. Il ritmo è stato sempre molto serrato, dando un ulteriore tocco punk a brani a cui i Gang avevano dato un arrangiamento più soft.
I Fev quindi hanno velocizzato molto “Socialdemocrazia”, i Barricada 22 hanno dato un tocco noise e punk a “Il bandito Trovarelli”, i Guacamaya hanno presentato una rocambolesca “Fermiamoli”, mentre la sempreverde “Oltre” è stata velocizzata dai Malavita.
Una parte dei Modena City Ramblers si è unita a i Ned Ludd per realizzare una “Kowalsky” abbastanza fedele all’originale. Il poeta Ugo Capezzali ha recitato la splendida poesia “Il faro” e Daniele Bianchissi, insieme agli stessi Gang, ha declamato “Io so” di Pasolini.
I fratelli Severini si sono tenuti per loro “Quando gli angeli cantano” e “Duecento giorni a Palermo” e hanno condiviso con tutti i musicisti che hanno suonato quella sera gli inni “I faught the law” e “Bella ciao”.
Alla prossima rievocazione dei Gang!
Autore: Vittorio Lannutti