E’ sempre affascinante la capacità del jazz di interagire con qualunque forma d’arte, poesia, pittura, cinema, teatro, danza, ma ancor più quella di trasmettere puri mosaici di suggestioni e sguardi dentro altrimenti mai scandagliati. Il jazz è fuoco che scotta o accarezza l’esistenza. Sensory Emotions è il nuovo disco del contrabbassista abruzzese Luigi Blasioli, qui con un insieme di musicisti eccelsi tra cui lo scomparso Marco Tamburini, tromba in Family warmth, ed è un disco dove non si avverte la caratteristica urgenza espressiva che il jazz detta, ma la dolcezza poetica di una splendida “intrusione” nell’io dell’artista stesso, la propria dilatazione interiore e di crescita che scivola in queste nove tracce come un desiderio appagato e appagante di profondità
Disco dalle tinte clubbing e marrone atmosferico La titletrack, una performance, un ribollire di idee e concetti che ruotano con grinta leggerezza ed ironia, uno spaccato giocato tutto sul jazz moderno a rotazione con movimenti swingati Boundary line e latineggianti Cymatika, Restless spirit e dove l’ascoltatore può assaporare infinitesimali retrogusti Coltraneani e lontanissime trame di una Joelle Lèandre ammansita, ma sono impressioni personali come la caratterialità del jazz stesso, di quella infinita bordura sonora, pirica e anarchica che costella la musica della musica.
Blasioli e la sua arte di incantare invoglia a (ri)ascolti multipli e questo suo “rinascere” che si rinnova continuamente tra dischi e infinite collaborazioni, intensifica l’incontro – quasi sempre divinamente fatale – con questo genere musicale e che in fondo è quello che inconsciamente cerchiamo In the crystal room.
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autore: Max Sannella