In natura, si sa, nulla si crea e nulla si distrugge. Casomai si trasforma. Ne sanno qualcosa Joseph Costa e Linsday Anderson, marito e moglie per sette anni prima di diventare – rispettivamente – chitarrista/cantante e tastierista/cantante dei L’Altra.
Il loro amore, piuttosto che svanire nel nulla, s’è trasformato in qualcos’altro. Altrimenti non si spiegherebbe la forza di portare avanti un discorso artistico assieme – oggi più che mai “una questione di coppia”, visto che hanno deciso di fare a meno degli altri elementi della band per andare avanti da soli – nonostante un simile “fardello” di ricordi e sensazioni personali.
Il loro amore s’è trasformato in quella malinconia da “occasione perduta” (non a caso il loro primo LP s’intitolava “Music of a Sinking Occasion”) che pervade le loro canzoni.
Si è tramutato in una simbiosi artistica che li rende indissolubili (così come capita alle loro voci in alcune canzoni: perfettamente fuse una dentro l’altra) e complementari, motivati a perseguire un discorso compositivo che – partendo dalla propria esperienza – vuole mettere in musica le dinamiche dei rapporti interpersonali in generale (come ci hanno raccontato in una recente intervista), e le difficoltà ad esse sottese.
Dopo quasi tre anni passati lontani dalle scene, i L’Altra – come accennavamo sopra – sono rimasti in due, ma hanno deciso di farsi dare una mano, rivelatasi poi quanto mai preziosa e incisiva, da Joshua Eustis dei Telefon Tel Aviv (con cui ora condividono – dopo l’abbandono della Aesthetics records – anche la stessa etichetta). Ne consegue un lavoro “asciutto” come non mai, in cui un uso dell’elettronica discreto, leggero, assolutamente funzionale alle canzoni, ha preso un po’ il posto degli arrangiamenti sontuosi e un po’ troppo “barocchi” del precedente “In the afternoon”. La struttura dei brani si fa più minimale, ma non per questo le canzoni hanno perso d’intensità, anzi! La “parsimonia” nell’uso degli strumenti non fa altro che portare ancora di più in primo piano le bellissime melodie di cui la musica dei L’Altra è ricca. Beat felpati e leggerissimi glitch penetrano tra gli agrodolci quadretti dream-pop e le suggestioni acustiche; accarezzano le voci di Joseph e Linsday e fanno da contrappunto agli archi e ai fiati.
Un ottimo lavoro, un graditissimo ritorno.
Autore: Daniele Lama