Continuano il loro percorso di ammorbidimento i veneziani Underdogs. Con questo lavoro omonimo il trio continua a perdere per strada l’attitudine stoner per propendere maggiormente verso un hard-pop più fruibile. In fondo questo percorso era stato avviato già con “Revolution” nel quale erano ancora evidenti gli elementi stoner-rock mentre qua sono più marginali. In fondo il loro percorso sembra parallelo a quello dei Queen Of The Stone Age, tuttavia per gli Undergogs sembra ancora lontana la svolta totalmente pop del gruppo di Joshua Homme. I brani di questa loro ultima fatica sono più immediati e orecchiabili, l’elevata gradazione del deserto ha lasciato il posto ad ambientazioni più sopportabili. Non è casuale, infatti, l’ottima cover di “My favourite game” dei The Cardigans”. Molti brani poi sono strutturati su ballate rock incisive e convincenti (“Called play”, “The closing song”). Dall’altro lato il loro hard rock si rivela frizzante e trascinante (“Lies to take away”, “Lovin’ like a stone”). Pollice alzato!!!
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autore: Vittorio Lannutti