Nico Sambo è un cantautore italiano giunto al quarto album, ed Ognisogno è un disco che si fa notare per il dualismo tra una piacevole e rilassata forma pop e le imprevedibili derive sperimentali ed oniriche degli arrangiamenti che conferiscono spessore e carattere al disco, composto da 10 brani.
‘Arrivederci Mai‘ è un picco dell’album grazie ad un ritornello riuscito, ad un’atmosferica nostalgica e ad un arrangiamento elettrico su un semplice accompagnamento pianistico – modalità di scritttura tipica per Nico Sambo – ma nella prima metà dell’album si distingue anche il singolo ‘America Isterica‘, piccolo inno alla libertà ed alla sua ricerca e lo strumentale canticchiato ‘Eurasia’, tutt’altro che interlocutorio per quanto non proprio originale, che sintetizza il climax dell’album molto bene.
Lo scheletro semplice delle canzoni di Nico Sambo rimane sempre in qualche modo esposto nella voce e negli accordi di piano ma su cui come spiegato si possono inserire strutture più articolate di arrangiamento; alla distanza magari le idee vengono un po’ meno e la parte centrale di Ognisogno mostra per un attimo la corda – succede con ‘Santa Giulia’ e ‘Connessioni Instabili’, che a quel punto suonano un po’ già sentite… – ma poi inaspettata giunge ‘La Stazione‘ con tanto di proto funk e derive jazz, che richiama immediatamente l’attenzione mostrando soluzioni da approfondire e spingendo ancora oltre il carattere onirico dei testi prevalentemente scritti da Lucio Tirinnanzi, ed è questo il momento decisivo di Ognisogno, che poi si chiude con l’ipnotica, pianistica ‘Lo Sai che…‘, delicata e dal testo originale.
Ognisogno è un disco riuscito che avrebbbe magari beneficiato di qualche altro momento sorprendente e ritmicamente più marcato, mentre Nico Sambo, la cui musica ci ricorda Virginiana Miller e Bianco, sicuramente è avviato verso quel capolavoro che è nelle sue corde ma che ancora non ha sfornato, e di cui quest’album può essere il predecessore.
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autore: Fausto Turi