Il titolo parla da solo: quando si decide di “finire di provarci”, subentra la resa. La musica di Chris Hooson “disegna” questa rassegnazione attraverso composizioni (spesso molto brevi, quasi fossero appena accennate) pensate per il pianoforte e il violoncello (suonato da David Darling) e nient’altro. Note essenziali che evocano paesaggi interiori desolati. Un disco semplicemente struggente, permeato dalla prima all’ultima nota di una malinconia sconfinata. Le composizioni si alternano con eleganza e compostezza, nel loro austero minimalismo, regalando visioni cinematiche ed inevitabile coinvolgimento emotivo (a meno che non abbiate un pezzo di ghiaccio al posto del cuore). Un disco tristissimo, ma tutt’altro che deprimente.
Autore: Daniele Lama