Fedelissimi all’etichetta indipendente Wichita Recordings, i Cribs tornano con il loro quarto album a esplorare le strade dell’indie rock più attuale. I tre fratelli Gary, Ryan e Ross Jarman di Wakefield si avvalgono stavolta di una presenza importante, il chitarrista degli Smiths Johnny Marr (ma non erano nuovi a collaborazioni con grossi nomi, basti pensare alla produzione di Alex Kapranos dei Franz Ferdinand per Men’s Needs, Women’s Needs, Whatever del 2007).
Anche in questo nuovo lavoro il sound risente dei gruppi con cui i Cribs hanno collaborato, fatto da supporter, o semplicemente da ispirazione in questi anni, dai Kaiser Chiefs ai Libertines, passando per Strokes e Death Cab For Cutie: l’inizio, con We Were Aborted e il singolo Cheat On Me, seguiti da We Share the Same Skies, è decisamente convincente, e ricorda anche il sound dei giovanissimi White Lies.
Strade diverse vengono invece esplorate in City of Bugs, forse il pezzo migliore, perché più ambizioso e suadente, dove la voce non canta ma sussurra in tonalità cupe, e la chitarra disegna armonie esotiche, prima di esplodere in assoli pieni di eco che ricordano il sound degli Editors.
La parte centrale dell’album, sin qui veramente notevole, cambia tono e si ispira fortemente agli Strokes (con Hari Kari, Last Year’s Snow, Emasculate Me e Ignore the Ignorant): e forse in questi pezzi si perde qualcosa, ricercando più ritmo e rumore e coretti facili che non melodie ispirate. I Cribs ci provano anche con una ballata dolce in piena regola come Save Your Secrets, ma è con Nothing, e Victim of Mass Production (prima del classico ma deboluccio lento di chiusura che è Stick to Your Guns) che ritornano grandi, seguendo il loro stile che è poi una combinazione di quanto di meglio l’indie rock di oggi possa offrire.
Forse manca ai Cribs un marchio di vera originalità, ma è indubbio che la qualità si sente, e che gli appassionati di quel rock di moda oggi che si ispira agli storici gruppi dei primi anni ’80 troveranno in questi tre ragazzi un altro validissimo riferimento per coltivare la loro passione.
Autore: Francesco Postiglione