L’orologio dei losangelini Fidlar continua a stazionare- negli anni Novanta tutti gel & Mc Donald’s – anche con il nuovo Too, dodici tracce di skate punk dai riflessi metallici che vorticano all’impazzata dentro atmosfere da Bay Area, malinconie sixties West coast, incazzatura fancazzista 40°. On repeat, Sober, Drone e tanta, ma tanta elettricità immolata al sacro fuoco di una eterna adolescenza.
Zac Carper, Brandon Schwartzel, Max e Elvis Kuehn – questa la quadratura fisica della band- tornano con una energica scazzottata di suoni, ritmi frenetici e sorrisi a trentadue denti bianchissimi a far impazzire pletore di “giovincelli evergreen” con la baldanza di un punkyes divertito, ballabile e che fa innamorare minorenni squinze in hot pants alla frenetica ricerca di “boys” da osannare. E ci riescono senza fatica, il loro è un sound goliardico e teen oriented, sound che macina coralità, birra Duff, spunti college che comunque – o ti va o non ti va – smuove come saette e febbricita all’inverosimile.
Ma non solo punk, si possono anche accentare stimoli emo-metal Punks, Stupid decisions, che contribuiscono a indurire certi passaggi altrimenti senza differenziazione tra loro, e sono “intrusioni” che ben delineano la volontà di questa band americana a far di tutto per non essere incastrata nella mischia stereotipata, ma alla risulta poi – per essere meticolosi – l’obiettivo non viene colto. I distorsori a palla di Bad habbits congedano il disco e un senso di indecisione circa un giudizio pieno batte forte nelle tempie.
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autore: Max Sannella