Già da qualche mese acquistabile via internet in download, esce ora questo disco accolto senza entusiasmo dalle principali riviste musicali – i saputelli di Pitchforkmedia gli han dato voto 3.5.
Il settimo dei Dandy Warhols, in effetti non convince, se non in qualche episodio, e l’impressione è che la band di Courtney Taylor Taylor riesca ancora a scrivere efficaci canzoni pop con mestiere e sentimento, che poi si tramutano in Jingle pubblicitari e suonerie di cellulari, ma voglia anche mantenere un piede nell’indie rock, e nella psichedelia pop dei primi album, senza però che ciò abbia ancora un senso. Più giusto sarebbe divenire una pop band coi fiocchi, che sforna singoli e basta. Invece no, e alla base solidamente electro pop della maggior parte dei brani, tra i quali spiccano il primo singolo ‘Mission Control’, nonché le accattivanti ‘The Legend of the Last of the Outlaw’ e ‘Now you Love me’, e ai complessi e magmatici funk ancora di tutto rispetto (‘Wasp in the Lotus’), s’aggiungono, da un lato canzoncine inconsistenti tipo i più fiacchi Chumbawamba, Morcheeba o Cardigans e, peggio ancora, menate spaziali che in un’occasione sfiorano il quarto d’ora di durata: la conclusiva ‘Musee D’Nougat’, in astratto neanche malvagia, ma assolutamente fuori contesto, dopo i singoli radio-oriented infilati con disinvoltura sin là. Quattordici brani, con ospitata invisibile di Mark Knopfler (Dire Straits) in ‘Welcome to the Third World’, ed un effetto complessivo di sfilacciamento che non sodisfa.
Autore: Fausto Turi