Tre anni e centinaia di concerti dopo l’eccellente “Beachhead” ritornano i Fleshtones con una manciata di nuove canzoni. Eccellenti, come al solito. Ma non c’è da stupirsi: Peter Zaremba e soci hanno trovato l’elisir di lunga vita e non sbagliano più un colpo. Se si eccettuano il primo epocale “Roman Gods” (1981) e il successivo “Hexbreaker” (1983), il quartetto newyorkese ha realizzato i suoi dischi migliori negli ultimi dieci anni, da “More Than Skin Deep” (1997) in poi.
A dimostrazione di una maturità artistica, di una freschezza compositiva e di una longevità che in molti invidiano alla band americana.
Anche questo nuovo “Take A Good Look!” non fa eccezione. Coprodotto da un personaggio di culto come Ivan Julian (già nei Voidoids di Richard Hell), il nuovo album dei Fleshtones si discosta leggermente dalle prove precedenti della band. Ovvero dalla consueta formula “Super Rock”, quel misto di garage, beat e rock’n’roll che dei Fleshtones è l’inconfondibile marchio di fabbrica.
Utilizzando la consueta strumentazione d’annata – chitarre “fuzzate” e organo vintage – nei dodici brani di “Take A Good Look” la formazione di Brooklyn allarga lo spettro delle soluzioni sonore per regalarci un’altra mezzora di puro piacere.
Invece di andare a cento all’ora i Fleshtones accelerano o rallentano i ritmi, passando dai consueti episodi da party – vedi l’iniziale “First Date (Are you coming on to me?)” o la liquida “Jet Set Fleshtones” – sino a ballate dal delicato sapore folk (“This Time Josephine”). Il risultato comunque non cambia: il divertimento è assicurato. Perchè è impossibile stare fermi e non battere il tempo di fronte ai coretti e all’intreccio di chitarre di “Shiney Hiney”, al ritornello a presa immediata di “Going Back To School” e “Love Yourself”, ai riff corposi dell’eccezionale “Never Grew Up” o al beat di “Feels Good To Feel” o di una “New York City” arricchita con tanto di sax!
E allora anche questa volta fate vostro questo disco, fidandovi del vecchio motto: “No Fleshtones? No Party!!!”.
Autore: Roberto Calabrò