Ecco allora spuntare finalmente gli Indipendenti, i nuovi, idealmente motivati, vergini da intrallazzi e poltroncine, pronti al cambiamento con la Creatività che è l’anima degli Artisti. Tra i vecchi grandi gruppi che si confrontano si infilano due nuove liste che riscuotono la fiducia della base e accendono di passione e partecipazione diretta il dibattito.
1) La lista Claudio Rocchi & Amici riunisce nomi storici della Musica “altra” Italiana: esponenti di gruppi come AREA e Stormy SIx, CSI e Litfiba, CCCP e Ribelli, autori come Claudio Rocchi stesso, Franco Battiato, Eugenio Finardi, Gianni Maroccolo, Massimo Zamboni, Franco Fabbri, Gigi Cavalli Cocchi, Francesco Verdinelli, Lucio Gregoretti, Gino Santercole… Giornalisti e critici come Carlo Massarini e Dario Salvatori.
2) La Lista “La SIAE è di tutti” raggruppa molte delle forze che hanno lavorato negli ultimi anni alla creazione di un circuito per la Musica indipendente e per una Siae più equa, sigle come AudioCoop e Acep, nomi come Giordano Sangiorgi, Alessandro Angrisano, Enrico Capuano, Roby Bonizzoni, Luca Fornari, Roberto Pietrangeli, Gennaro De Rosa, Gennaro Pasquariello, Victor Solaris e molti altri autori ed editori.
Certo non sarà facile con l’attuale normativa elettorale, sancita dallo Statuto varato dai Commissari uscenti, che privilegia il “voto per censo” (1 voto da esprimere per ogni € di diritti maturati) scalzare e scuotere equilibri ormai anchilosati da decenni. Molti grandi nomi della Musica Italiana, che non sanno nulla di SIAE, che non se ne occupano mai, sono abituati a delegare pigramente avvocati e commercialisti a votare per loro e questi sono stretti, a loro volta, nelle potenti lobby succitate create da decenni dai soliti Autori ed Editori, impegnate a difendere costantemente la loro rendita di posizione.
Ma è un vento di novità, una crescente consapevolezza montante. Il vecchio inizia a sgretolarsi. E’ un momento storico particolare, per molti versi entusiasmante. Chi non si arrende al malumore e alla disperazione del presente ne è certo.
Tutto in SIAE si regge sulle opere dell’ingegno degli Autori e sui proventi che ne derivano. Dipendenti ed Editori non avrebbero di che lavorare senza le opere degli Autori. Questa è la semplice Verità che non dovrebbe mai essere scordata.
Riconoscere la priorità degli Autori su Editori e Amministratori dell’Ente è l’obiettivo primario delle nuove liste che concorrono alle prossime elezioni. A differenza della struttura interna SIAE, gli Autori sono invece mal rappresentati, senza diritti, senza status sociale, senza gratifiche di professionalità, senza pensione, senza assistenza sanitaria. Errori storici, disinteresse e malafede, interessi privati e discutibili scelte hanno segnato negli anni i vari governi succedutisi alla guida dell’Ente, senza distinzione alcuna tra gli opposti campi. In sostanza si è lavorato pochissimo per risolvere davvero i problemi fondamentali e le contrapposizioni tra gli schieramenti sono spesso risultate fuorvianti, sino a rendere davvero tutto confuso. E’ così che i due campi storicamente antagonisti, non hanno saputo di fatto impedire, nel 2010, il Commissariamento Governativo dell’Ente.
Sarebbe riduttivo cercare in quest’ultimo sviluppo le radici dei problemi. Questi nascono ben prima e hanno visto, negli anni e nei decenni, i vari Consigli di Amministrazione in scenari di segno alterno, mantenere comunque lo status quo, fallendo nell’elaborazione di soluzioni reali e definitive per la Categoria.
Bisognerà emendare lo Statuto appena varato dai Commissari uscenti che, per risolvere il problema dopo 20 anni di rinvii, non hanno trovato di meglio che cancellare (in modo formalmente ineccepibile ma sostanzialmente ed eticamente inaccettabile) gli Assegni di Professionalità riconosciuti ai Soci ultra sessantenni, l’Assistenza Sanitaria, la qualifica stessa di Socio. Sarebbe bastato che nei passati venti anni (dal ’92) uno qualsiasi dei Governi SIAE succedutisi, fosse stato capace di risolvere la questione. E invece non è avvenuto; con le conseguenze che sono sotto gli occhi di tutti.
Dunque, alle elezioni Siae 2013, si affacciano volti e gruppi nuovi che in larga misura non hanno governato in passato e non sono responsabili delle divisioni nel fronte Autorale, che hanno causato l’indebolimento della forza contrattuale della Categoria verso le Istituzioni Politiche del Paese.
La SIAE non è il problema: il problema sono gli Autori divisi, incapaci di riconoscersi nella loro Società, di indirizzarla insieme agli Amministratori verso una sintesi operativa e politica che si sappia confrontare utilmente con il Governo nelle aree specifiche di competenza.
Tale approccio, ad esempio, potrebbe evitare, come pubblicato da un recente articolo del Corriere della Sera, che una ristretta oligarchia di Signori del diritto d’Autore (nell’articolo si parla di 146 associati autori su circa 100.000 totali) si porti a casa, da sola, 41 milioni di voti da spendere (n.d.r. stante l’equazione un voto, un euro introdotta nel nuovo Statuto) con nomi che non sempre coincidono con quelli degli Autori che contribuiscono di più – in termini qualitativi – alla produzione del patrimonio culturale.
Insomma, se siete musicisti Associati SIAE dovrete votare a Roma il 1° Marzo accreditandovi al Palazzo dei Congressi dalle ore 8.00 alle ore 11.00, oppure delegare un candidato presente nelle liste (con firma autenticata) a farlo per Voi. Sul sito della SIAE possono essere scaricati i moduli per le deleghe.
www.siae.it/elezioni.asp
www.assoacep.com
www.audiocoop.it
www.facebook.com/events/483778398345953
Fonte: Acep, AudioCoop, Claudio Rocchi & Amici