“Lui mi fissò con un’intensità disperata. ‘Se non vieni andro’ con un ragazzo. Diventerò omosessuale mi minacciò”
E’ salita sul palco del Teatro Ariston di Sanremo 2012 duettando con i Marlene Kuntz, incantevole ed intensa come sempre, la sacerdotessa del rock è riuscita a strappare al pubblico vertigini e standig ovation.
Il suo ingresso nel mondo delle note è avvenuto in sordina, dapprima con la sonorizzazione di readings, poi con la produzione di singoli per etichette indipendenti ed infine con un vero e proprio album Horses.
Dal 1975 in poi, anno di pubblicazione del suo primo disco, Patti Smith ha fatto lievitare la storia del rock mondiale; gonfiandosi essa stessa di talento è divenuta un fiume in piena, straripante di musica e versi dall’alta carica passionale e poetica.
I capelli lunghissimi, che incorniciano il suo volto, si attorcigliano ai boccoli di Robert Mapplethorpe, all’interno del suo primo libro in prosa intitolato Just Kids.
Il volume, edito da Feltrinelli, oltre alla vita sconquassata della cantante di Chicago racconta il legame umano e artistico, profondo quanto difficile, avuto con il fotografo americano Mapplethorpe morto di aids.
Un testo che si spinge oltre la musica, supera i confini della scrittura, e varca l’idea comune di arte e opera, questa è solo quella ispirata da Dio prende forma solo grazie al perfetto equilibrio di fede e compimento.
La sacralità di tutti gli altari del mondo concentrata in una sola testa.
Sinossi
New York, ultimi scampoli degli anni sessanta, l’atmosfera è effervescente. Patti e Robert stanno passeggiando, sono in città per festeggiare l’Estate Indiana. Incrociano una coppia di anziani, che si ferma a osservarli esterrefatti. “Fagli una foto,” dice la donna. “Perché?” risponde il marito.”Sono ragazzi.” Solo ragazzi. Just kids. Patti Smith sa guardarsi alle spalle e lo fa senza risparmiarsi, con la placata esuberanza dell’artista che ha raggiunto le vette del successo e della sua arte, e con la passione disincantata di chi attraverso la fama ha imparato a conoscere luci e abissi. La sacerdotessa del rock ripercorre i sentieri che dall’infanzia a Chicago la portano a New York dove incontra Robert Mapplethorpe. Lei con la letteratura nella testa e la musica ancora da scoprire, lui non ancora fotografo, cattolico, alle prese con la propria, nascente, omosessualità. Intrecciano un cammino di arte, di devozione e di iniziazione. Insieme scoprono che rock, politica e sesso sono gli ingredienti essenziali della rivoluzione a venire. Il vero collante tra Patti e Robert è l’amicizia. Un’amicizia rara, pura, preziosa. Un patto esplicito di reciproco sostegno, fondato sulla condivisione di sogni, di visioni, di idee. Di arte. Just kids è la confessione di una delle più grandi protagoniste del rock americano, di un’originale poetessa, di una musa, di una donna che ha saputo vivere ai margini delle convenzioni senza precipitare nella maledizione.
Autore: red. thanx to Isabella Capozzi
www.pattismith.net/