E’ bene localizzare il fenomeno: solitamente (cartina e dischi alla mano), il meglio delle produzioni elettroniche giunge dal triangolo formato da Colonia, Dusseldorf e Berlino. Questa volta, invece, la novella parte da Frankfurt am Main, città dove è ubicata la Kugk Musique – Beat Concrète, anche se la curiosità assoluta viene fuori grazie ad un fatto alquanto insolito, che nel piccolo potrebbe anche simboleggiare una sorta di quelle che sono chiamate “fughe di cervelli”. Ebbene, capita raramente di recensire di un giovane che da Napoli, senza “valigia di cartone”, anzi con laptop alla mano, colpisca il cuore della Germania elettronica, grazie ad una sua produzione musicale. Può sembrare banale, ma a determinate latitudini qualcosa del genere può rappresentare un fatto eccezionale. Marco G. Ravel è un giovanotto napoletano che si fa chiamare South Bolero e in questo caso specifico studia e propone un “New number order”.
Mi ricongiungo con ciò su scritto in quanto compiaciuto del fatto che un giovane partenopeo realizzi un disco nella patria della migliore elettronica moderna, ma allo stesso tempo, (…e qui scatta la polemica) mi rammarico che magari in Italia ci sono troppi pochi spazi o forse eccessive difficoltà per realizzare e sviluppare una propria ambizione oppure una propria attitudine.
Detto questo passo a quanto di concreto è stato fatto: “New number Order” è un buon disco, ma non è la “scoperta dell’acqua calda” e ad essere sincero gli ho dovuto dedicare parecchi ascolti prima di poterlo certamente apprezzare. Il complesso suona molto minimale con vari accenni techno. La parte iniziale del disco non è entusiasmante. Troppo spazio concede, il Marco italiano, ai software, anche se gli assemblaggi di sampler sono molto equilibrati e brani come “Isider” e “Tube” meritano una certa attenzione.
Al contrario, la parte centrale di “NNO” è fantastica: l’ossatura di “Candelnanny” composta di un’eccellente bassline e da un ritmo incalzante accompagnati da un suono di synth rendono questo brano ipnotico ed inebriante. Nel finale Ravel complessivamente miscela la soluzione minimal techno ornata da accenni noise, vedi “Absolut-tea”, e “Mela surej-nude”, un brano che si apre e cresce man mano fino a sfociare nella dance pura in classico stile electro.
Nell’intricato mercato delle affollate produzioni elettroniche moderne si trova tantissima roba di ottima qualità e magari superate le acerbità degli inizi anche il nostro South Bolero potrà ritagliarsi un po’ di spazio nel collettivo. Resta in ogni caso la soddisfazione di una sorta di vittoria fuori casa… e paradossi della musica moderna, proprio nella “tana del lupo”.
Autore: Luigi Ferrara