“Ephemeral Feast” è il quinto lavoro del duo belga kraut/noise La Jungle, che anche in questo caso, si è fatto supportare dall’ingegnere del suono e produttore Hugo-Alexandre Pernot. Il disco è stato concepito e realizzato nella primavera del 2020 al Rockerill di Charleroi (Belgio), che è stata lo loro unica base durante le settimane e i mesi della pandemia. Si tratta di dieci nuovi brani che tendono a descrivere un’atmosfera poco piacevole, dato che rispecchia il periodo in cui il disco è stato composto. Il duo, infatti, usa spesso sonorità agghiaccianti e lascia da parte i suoi espedienti danzanti per fare spazio alle paure e alle ansie che trascendono la sua esistenza. Ascoltare per credere “Rivari”, per quanto ritmata, non nasconde momenti di ansia e preoccupazione o la stessa “No Eyes”, ai limiti del metal e carica di ansia. Presi dall’urgenza di descrivere sia la nostra società in declino che un mondo che sembra sempre più condannato, i due artisti hanno voluto dare al disco una cornice pessimista. È proprio questo che lo rende intrigante, per le ritmiche eccitanti, anche se in molti casi si respira aria di apocalissi.
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autore: Vittorio Lannutti