Minimalismo e sperimentazione sono le parole d’ordine dei Riddle, quartetto formato da Jacopo Bertacco (chitarre, loops, synths), Steve Palmieri (basso elettrico,12 corde, synths,loops), Dario Benzoni (batteria), Tommaso Fiori (sampler, synths), insieme da tre anni. I Riddle hanno anche la passione per i film horror e nei loro concerti ne proiettano alcune immagini. Questo loro esordio è complesso e variegato, mantenendo come punto di riferimento l’ approccio jazzistico sperimentale che ha John Zorn. Non nascondono la passione per il progressive e per uno dei gruppi di punta del genere, vale a dire i King Crimson in paritcolare nella pomposa “What happens in that lab” e nell’iponotica e quasi catatonica “…too late” dove nella seconda metà c’è un unico riff ripetuto fino alla fine. Nel loro percorso incrociano anche ritmi messicani, vicini ai Calexico in “Rain forest” e l’ambient nella flebile “Quiet promenade”, mentre “Dirty business” è pregna della New York tanto cara alle tinte blu di Miles Davis. Con questo omonimo i Riddle hanno subito fatto capire che intenzioni hanno.
Autore: Vittorio Lannutti