Secondo capitolo di “Inspiration information”, serie che offre interessanti occasioni per inediti incontri artistici, e qui capita che il dj e produttore inglese Ashley Beedle (X-Press 2, Ballistic Brothers, Warbox, Black Science Orchestra, queste le sigle nel suo curriculum) chiami a raccolta il vecchio leone reggae Horace Andy e che insieme si chiudano in uno studio di registrazione lavorando gomito a gomito per cinque giorni. Il risultato è buono solo a tratti, perché le vibrazioni sono sì sempre positive, ma tra gli undici pezzi totali non manca qualche passaggio sottotono, specie là dove Horace Andy solfeggia e gigioneggia a vuoto (“Hot hot hot”). “Hypocrite dog”, rifacimento della “Hypocrite” di Bob Marley, viene fuori senza guizzi particolari; in “Angie”, cover dei Rolling Stones, si cerca invano di bilanciare una base ritmica banalotta con arrangiamenti ammiccanti (e sovrabbondanti) di chitarra latina, e la conclusiva “Festival song” è un pezzo reggae-roots senza infamia e senza lode. I momenti migliori li offrono senza dubbio le atmosfere avvolgenti di “When the rain falls”, le spirali dub di “Watch we”, l’electro-reggae di “Seek it” ed i germogli dubstep di “2 way traffic”.
Autore: Guido Gambacorta