Figliocci cazzoni di Radius e Rino Gaetano, i romani Saesciant si trastullano con reggae casareccio (“La cameretta“), folk elettrico e slabbrato (“Terra“), funk-rock squillante (“La globalizzazione“), disco-music improvvisata (“Nicotina“) e cantautorato sornione alla Lucio Dalla (“Mania“), il tutto condito da liriche parecchio demenziali (“Lascia stare la mamma che ha deciso di cantare, lascia stare la nonna che è rimasta all’ospedale, lascia stare Giovanna quella vacca sfracidata e non toccare una donna senza darti una lavata”; “Ci vuole la croce, ci vuole l’antrace, ci vuole un commando di destraaa… Ci mettono in riga, ci danno la figa, ci vuole una donna di destraaa…”).
Allegramente goliardici? Per me tristemente inutili.
Autore: Guido Gambacorta