Terzo disco per i Black Eyed Dog, dopo Love is a Dog from Hell del 2007 e Rhaianuledada del 2009, ed ecco che il progetto sinora prevalentemente solista di Fabio Parrinello (voce, piano, mandolino elettrico) diviene un trio, con il coinvolgimento stabile di Anna Balestrieri (voce, chitarra, piano) e Alessandro Falzone (batteria, chitarra), ma ancor più va sottolineata la svolta artistica, che dal nu folk crepuscolare, acustico e notturno – non a caso la band prende nome da un brano di Nick Drake e dalla poetica di Charles Bukowski … – piega verso un maligno, imprevedibile blues elettrico, molto vario per toni e ritmi, che tiene l’ascoltatore in allerta con la minaccia di improvvise, ruvide impennate, come accade ad esempio in ‘Sister’ e in ‘Heather’, i cui ritornelli ti prendono alle spalle, a tradimento, come un assalto killer.
Diciamo subito che il gruppo di Varese realizza un lavoro eccellente, vertice sinora del proprio percorso artistico in ogni caso già apprezzato per stile e personalità in Italia ed all’estero in ambito indipendente, e Too many late Nights è un disco composto da 10 tracce in cui l’elegante cantautorato in lingua inglese di Fabio Parriello prosegue, con personalità, nel solco di una tradizione espressiva che dai Dirty Three giunge a John Parish ed Hugo Race passando per Mark Lanegan, Howe Gelb e Greg Dulli.
Affrancati dalla lingua e dalla melodia italiana, ma non troppo schiavi dei riferimenti suddetti, i Black Eyed Dog praticano in parole povere il blues – tra l’Australia e gli Stati Uniti – in tante sue sfumature, dalle più tradizionali in aria di New Orleans (‘Dixie Gipsy Baby’), al garage blues stradaiolo, al croonerismo più lirico e tenero (le nuda, sussurrata ‘Crazy to the Bone’), con brani ancora – ma molto meno che in passato, per la verità… – guidati dal piano elettrico di Fabio Parrinello, laddove, come si accennava in precedenza, in altri casi – ‘War Child’ – emerge il lavoro corale sul brano, con un drumming molto centrale, e la 6 corde ritmica.
Bella e indecifrabile la copertina di Andrea Bruno, e da sottolineare che il missaggio dei 10 brani è stato eseguito da JD Foster negli Stati Uniti e da Hugo Race in Australia, cinque ciascuno, mentre della produzione artistica è stato incaricato Fabio Rizzo (già a lavoro con Waines, il Pan del Diavolo e VeneziA).
black eyed dog – crazy to the bone (live) from Giovanni Tomaselli on Vimeo.
Autore: Fausto Turi