Approdano a una major i leader del punk-rock italiano, nonché al settimo album, senza mostrare esitazioni o incertezze verso quella formula militante-dissacratoria che li ha resi tanto famosi e rispettati. Alzi la mano chi non conosce la loro musica: veloce e precisa, sospesa tra ska-core e pop, da 15 anni appare marmificata contro ogni possibile evoluzione o involuzione. Buona palestra di “pogo”, rimane perfetta per i festival estivi all’aperto dove specie i giovanissimi “musicofagi” rock puntualmente tributano al gruppo un affetto incondizionato.
Ancora una volta però è soprattutto grazie ai testi che i Punkreas si mantengono mezzo passo avanti rispetto ai pur validi colleghi Shandon, Moravagine, Derozer, Persiana Jones, Meganoidi etc. e si superano, addirittura: qui se la prendono con i marines americani, i chirurghi plastici, i satanisti, la Parmalat, l’inquinamento, i sionisti israeliani, i proibizionisti, gli sbirri, i petrolieri, le major discografiche, il ministro Sirchia, i magnati ed i “magnaccia” dell’etere ed altre persone e idee delle quali è meglio non fidarsi mai.
Denunciamo il fatto che le 11 canzoni di “Quello che Sei” dovevano essere completate in origine da una dodicesima traccia: una versione pacifista in lingua italiana di ‘What a Wonderful World’, con parole di fuoco contro le bombe di Bush; pare tuttavia che la “corporation” che detiene in America i diritti della canzone sia simpatizzante di quel complessato di George W, e dunque si sia opposta all’operazione.
Noi così ci becchiamo in pieno 2005 ancora un CD oltraggiato da una forma di censura (motivo in più per comprarlo…), e tuttavia i Punkreas ci omaggiano di un secondo dischetto – allegato alle prime 15mila copie di “Quello Che Sei” – con il clip in DVD del loro vecchio singolo ‘Canapa’. Canzone anch’essa, tanto per cambiare, malvista ed a lungo boicottata da televisioni e radio italiane qualche anno fa: ma, come si sa, una fan-base solida può tutto contro la mannaia occultarice della censura…
Autore: Fausto Turi