Un intro recitato da un translucido Dan Fante (scrittore, come suo padre John) è l’apertura del disco con First Avenue, song dal sapore agrodolce e dal temperamento settembrino. This Summer a seguire, un inno malinconico, una voce triste perduta sulla strada di una brillante estate. In We fall, terza traccia del disco, fa la sua comparsa Lara Martelli (l’asso nella manica della Midfinger) a duettare con Gianluca Maria Sorace (cuore del progetto, già ideatore di una tribute compilation dedicata a David Bowie prodotta dalla stessa Midfinger) in una andante ballad spazzolata che viaggia sugli accordi di piano e sui tappeti melodici del violino di Sarah Crespi. Una buona pausa ad annunciare Tiger, il momento vincente dell’album, credo, con un ritornello che potrei ascoltare in loop.
Nel frattempo i muscoli si rilassano, la palpebra cala e cado addormentato come sotto effetto del più potente soporifero, e mi risveglio improvvisamente in Messico sulle note di Stars are crashing in Mexico, una buona canzone ben arrangiata che fa riprendere corpo al disco. Il quintetto toscano tiene bene il “dramma” del secondo album e si riaffaccia all’orizzonte con un disco maturo e stra-meditato, un lavoro che aspira a sconfinare, un timbro nitido che farà parlare di se.
Autore: Mauro Pietra