Il 2006 segna il ritorno sulle scene per l’eroina dell’electro-punk, l’originale, unica e trasgressiva Merrill Nisker, in arte Peaches che con Impeach My Bush si ripresenta come ce la ricordavamo ai tempi del successo planetario di Fatherfucker, piena di energia e sempre con meno peli sulla lingua.
Peaches è l’icona che il rock ha bisogno per andare avanti nella sua storia, un personaggio che riesce ad essere distante da ogni concezione musicale ed allo stesso tempo vicina a tutto, dal rock, all’hard-rock cafone, dall’electro all’hip hop, dal cabaret alla politica e al punk, insomma 360 gradi a tutto-tondo. Peaches è un personaggio (nel vero senso della parola), unica e molto imitata, ama shockare soprattutto nelle sue esibizioni live che diventano un vero e proprio miscuglio di energia punk e sentire dance.
Due date per scoprire che il punk non e’ morto e che vive anche grazie all’electro di Peaches.
22 settembre, Milano Rainbow club
dalle 21.00 – ingresso 15 euro in prevendita – 18 euro alla porta
23 Settembre, Roma tba
Con il nuovo tour la canadese ha voluto fare le cose ancora più in grande portando per la prima volta con sè una vera band composta da personaggi celebri della scena alternativa americana come Samantha Maloney alla batteria nelle Hole e nei Motley Crew, Radio Sloan (chitarrista di Courtney Love) e JD Samson (tastierista de Le Tigre), insomma quello che dal vivo era un progetto spesso considerato solo come una sola performance su basi ora diventa un vero concerto, un elemento non di poco conto e che la dice lunga sul fatto che Peaches voglia diventare sempre più una icona del rock’n’roll, più vicina a quello che è un suo mito, Iggy Pop (sempre con le dovute proporzioni).
Come sempre è stato Peaches ha prodotto e realizzato il suo album solo che per la prima volta lo ha fatto lontana da Berlino (la città e la scena che l’ha vista nascere), è volata a Los Angeles ed è entrata nello studio di Steve Porcaro (sì, quello dei Toto!!??!!) e a raccolto i suoi amici per registrare il disco, tra questi spiccano i nomi di Josh Homme dei Queens Of The Stone Age, Samantha Maloney, la cantautrice ed amica di vecchia data Feist e soprattutto Joan Jett (quella di I Love Rock’n’Roll) che Peaches considera un vero mito della musica.
Insomma Impeach My Bush rende il sound di Peaches più accessibile e fruibile senza perdere niente dell’aggressività, dell’energia, dell’irriverenza e della cattiveria a cui ci aveva abituato in passato, Miss Nisker si conferma al top della scena electro-punk, la stella riconosciuta anche da illustri colleghi come Nine Inch Nails e Bauhaus che l’hanno voluta in apertura al loro tour congiunto in America.
Autore: red.
www.peachesrocks.com