E’ finita l’estate, piove come dio comanda da tre giorni e voi siete metereopatici? Il/la vostro partner v’ha lasciato/a e/o avete scoperto che se la intende col vostro migliore amico? Insomma: non ne va bene una? Allora probabilmente l’unica speranza per ridare colore alle vostre insignificanti, grigie giornate è quella di far incrociare la vostra strada con quella dei Valderrama 5. La super-band (è da un bel po’ che nessuno ha ben chiaro quanti siano precisamente i componenti del gruppo) napoletana conosce un rimedio infallibile contro l’ipocondria e il mal d’amore: è un portentoso tonico (per il corpo e per la mente) a base di rock’n’roll sudaticcio (ascoltate “Panciotto”, dove bubblegum pop e garage rock s’azzuffano che è una meraviglia), melodie sdolcinate (“Fourteen” rasenta – che ci crediate o meno – la perfezione pop), bossa nova barcollante, easy listening stucchevole (“I just wanna know your coiffeur”, il romanticismo surreale di “Balla con me”), handclapping irresistibili e vibrafoni, coretti sixties e tamburelli impazziti.
Da segnalare anche la splendida copertina, citazione del mitico gioco “Indovina chi?”, con le facce dei componenti del gruppo (e amici vari) al posto dei personaggi originali. Peccato solo che la registrazione non renda al meglio l’energia del gruppo, di gran lunga più apprezzabile nella dimensione live. In ogni caso, un buon biglietto da visita per chi (poveri voi!) non conosce ancora la band. In attesa che qualcuno si decida di investire finalmente fior di quattrini per produrre un disco come si deve alla più grande rock’n’roll band che questa povera città abbia mai conosciuto.
Autore: Daniele Lama