Marco Giotto, aka Be Invisibile Now!, dopo aver militato in diverse formazioni rock, in una addirittura sfiorava l’hardcore, ha deciso di lasciar perdere gli strumenti e di dedicarsi all’elettronica, in particolare quella ambient che ha tra i suoi padri putativi Brian Eno e l’epopea krauta. I quaranta minuti di “Neutrino” sembrano in realtà molto più lunghi, direi interminabili, data la capacità di Giotto di dilatare i brani. La dilatazione è talmente riuscita da evocare i dilemmi kubrickiani di “2001: Odissea nello spazio”. L’elettronica sprigionata trasmette un senso di infinito e di essenzialità silenziosa, quando non ipnotizza con continui rimandi circolari lenti e costanti o su uno sfondo inquietante sovrastano mitragliate da gioco elettronico, unica eccezione di ritmo all’atarassia in estensione.
Autore: Vittorio Lannutti